L’ignoto ignoto di Mark Forsyth
L’Ignoto ignoto di Mark Forsyth – 2017 Laterza, 28 p.
C’è stato un momento in cui in molti credevano che l’e-book potesse soppiantare definitivamente il libro stampato e tra questi, oltre ai lettori c’erano probabilmente anche molti addetti ai lavori. Ma quando si è definitivamente chiarito che i due prodotti non sarebbero entrati in concorrenza tra loro e che il libro stampato avrebbe avuto ancora lunga vita, gli editori hanno cominciato ad avere maggiore attenzione alla copertina, ai caratteri di stampa, alla leggibilità in generale. Tra un prodotto editoriale scadente, non parlo di contenuti, e un e-book potrei anche scegliere quest’ultimo, ma quando il libro diventa oggetto di valore in sé al di la del contenuto, allora non c’è partita. Gli e-book, secondo Mark Forsyth, hanno fatto un gran favore alle librerie perché contrariamente a qualche anno fa, quando le copertine erano scialbe e poco curate, gli editori, considerato che sul libro fisico ci sono più margini di guadagno, hanno cominciato a produrre libri con la massima cura, come forse non avevano mai fatto. “Da almeno un secolo le librerie non erano così belle”
Le librerie e il piacere di non trovare quello che cercavi.
Per parlare di questo libricino potrei anche fermarmi al sottotitolo: le librerie e il piacere di non trovare quello che cercavi. Geniale, spiegare in una semplice frase il perché mi ritrovo continuamente in libreria. L’autore prende spunto da una frase di Donald Rumsfeld, Segretario alla Difesa dell’Amministrazione George W. Bush, pronunciata durante una conferenza stampa: “Ci sono cose che sappiamo di sapere. Ci sono cose che sappiamo di non sapere. Ma c’è anche l’ignoto ignoto, cioè le cose che non sappiamo di non sapere”. I più restarono sconcertati a sentire pronunciare quelle parole in relazione a quello che stava accadendo in Iraq sotto il regime di Saddam Hussein, ma Mark Forsyth è sicuro che le sue parole erano state fraintese. Donald Rumsfeld stava semplicemente parlando di Librerie…voleva semplicemente dire che: ci sono libri che sappiamo di aver letto, e ci sono libri che sappiamo di non aver letto. Poi c’è l’ignoto ignoto ovvero quei libri di cui non abbiamo sentito parlare e pertanto non siamo in grado di renderci conto di non aver letto.
E qui entra in gioco la libreria che si erge a quel luogo magico in cui poter andare alla ricerca dell’ignoto ignoto, dove puoi trovare ciò che neppure sapevi di volere, e dove i tuoi desideri possono espandersi all’infinito. Dove puoi aggirarti per ore senza trovare nulla di quello che cercavi e poi magari all’improvviso ti ritrovi tra le mani il libro che non sapevi di voler comprare ma che in un attimo fai tuo tanto che vorresti “sbarazzarti subito dei tuoi soldi, lanciare la banconota alla ragazza che sta alla cassa per affrettarti verso l’uscita e andare a caccia di un posto dove sederti a leggere”. L’ignoto ignoto, ciò che non sapevi di non sapere è lì che ti aspetta in fondo alla libreria….
Il libro è un condensato di pensieri intorno ai libri e alle librerie che l’autore definisce perfette quando sono piccole e selettive, fino ad arrivare all’eccesso quando espone il suo giro ideale in libreria, quello che ha sempre sognato di fare ma che non può esistere in questo mondo. Funziona così “in una minuscola stradina di un paese che non avevo mai visitato scopro un negozio. Entro e c’è un libro, uno solo. E’ sul tavolo, con una copertina molto semplice. Non vedo neppure il titolo. Lo compro e mi svela tutti i segreti dell’universo.”
Per chiudere consiglio di non tralasciare la nota dell’editore che ci racconta il momento in cui ha scoperto per caso in una libreria di Londra, quando era già alla cassa, questo piccolo capolavoro ironico e coinvolgente che avrebbe in seguito tradotto e pubblicato.